giovedì 29 marzo 2012

Non passa lo straniero: Milan-Barcellona 0-0


La prima è andata. Il numero 0 alla voce goal segnati dal Barcellona in una partita Internazionale non lo si vedeva da 34 partite, dal Novembre 2009, quando i blaugrana pareggiarono 0-0 in casa dei russi del Rubin Kazan. Già lo 0-0, lo si potrebbe definire "il peggiore dei migliori risultati", perchè costringe gli uomini di Guardiola a vincere al ritorno in programma Martedì 3 Aprile al Camp Nou di Barcellona: con qualsiasi altro risultato passerebbe il Milan.
L'atmosfera che si respira a Milano è da giorno del giudizio, arrivano i campioni del mondo e c'è bisogno di una grande partita per arginarli, per arginare un attacco capace di realizzare 150 goal in 50 partite, 600 goal nelle ultime 4 stagioni; sono numeri che fanno impallidire, ma c'è anche la consapevolezza che anche per loro l'urna di Ginevra non sia stata così benevola.
Il match comincia con una scossa fortissima: al secondo minuto Robinho riceve un assist di testa di Ibrahimovic, è solo, tra lui e la gloria ci sono non più di 5 metri, ma come spesso è accaduto quest'anno, il brasiliano ciabatta clamorosamente e consegna alla tribuna un pallone destinato alla storia.
Il match prosegue con il Barca che prende campo, comincia con il suo incessante "tiki-taka", costringendo il Milan ad assistere e a rischiare ogni qualvolta gli uomini di Guardiola spingono sull'accelleratore. Ma la seconda palla goal del match è ancora nostra: Ibrahimovic lanciato alla perfezione da Seedorf non dà forza sufficiente al suo tiro, recapitandolo tra le braccia di Victor Valdes; seconda clamorosa palla goal, secondo clamoroso errore sotto porta.
Poi si riparte, "tiki-taka" mai fine a se stesso, Barca che dà sempre l'impressione di poter segnare da un momento all'altro ma per fortuna non accade. Ci sono anche delle proteste per un contatto tra Sanchez e Abbiati: a modestissimo parere del sottoscritto, Sanchez cerca il contatto e si lascia cadere come abbattuto da una folgore; in effetti la pensa così anche il signor Erikson, che lascia correre.
Il primo tempo finisce 0-0, ansie e paure si mischiano in un cocktail micidiale. Si aspetta con impazienza l'inizio della ripresa che arriva puntuale alle 21,45.
Nel secondo tempo ti aspetti che i piccoletti blaugrana si spazientiscano e comincino ad assediare con vigore, invece il Milan regge e tiene botta alla grande concedendo molto meno rispetto al primo tempo anche dal punto di vista territoriale. Una grande palla per cambiare la storia del match ce l'ha Emanuelson pochi secondi dopo il suo ingresso in campo: l'olandese però messo in difficoltà anche dalle vergognose condizioni del terreno di San Siro, inciampa e perde l'attimo buono per la conclusione.
Il brivido finale però lo corriamo Noi, Messi calcia in porta dopo un pasticcio di Mesbah subentrato all'eroico Nesta, Abbiati respinge ma il pallone lemme lemme finisce sui piedi di Tello che calcia a botta sicura, stavolta sembra finita ma un intervento clamoroso di Antonini, "man of the match" secondo l'Uefa, salva il Milan e rompe le speranze di vittoria del Barca.
Finisce 0-0, abbiamo fatto catenaccio è vero, nel primo tempo abbiamo rischiato tantissimo è vero, abbiamo creato poco in avanti è vero, ma siamo riusciti a non subire goal e a non perdere contro una squadra che segna con una facilità imbarazzante, riuscendo anche, tranne un paio di eccezioni, a non concedere nemmeno clamorosissime palle goal.
Insomma adesso si va a Barcellona avendo a disposizione 2 risultati su 3, sapendo che c'è ancora da scalare l'Everest a mani nude, ma con la consapevolezza di aver messo all'angolo il Barca: se vogliono la semifinale ci devono battere, e ieri abbiamo dimostrato come non sia impresa così semplice.
Adesso rituffiamoci nel Campionato, ci aspetta la trasferta di Catania, con un pensiero alla Catalogna, non dovremmo fare molta fatica a trovare la concentrazione, il colore delle maglie è sempre lo stesso.

Stush

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