domenica 26 febbraio 2012

E vissero tutti felici e CONTEnti: Milan-Juventus 1-1




Si fa fatica. si fa fatica a scrivere, i nervi ancora tremano e la lucidità non è ancora stata recuperata del tutto,  "è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo".
Milan-Juventus non vale lo scudetto, ma sicuramente è una partita che può dare delle indicazioni precise sul proseguo del Campionato. La viglilia è stata tiratissima, nessuno si è risparmiato fracciate velenose e accuse più o meno infondate, poi la parola passa al campo.
Il Milan scende in campo con la solita impressionante sequela di assenze, non ce la fa Boateng, formazione di grande sostanza con Pato e Robinho in avanti. Il match è tiratissimo sin dalle prime battute ma è il Milan nel primo tempo a imporre un grande ritmo e a passare al 14': gran botta di Nocerino, Bonucci devìa e il pallone si insacca alle spalle di Buffon, è 1-0. Il Milan ci crede e continua a spingere, la Juve appare in difficoltà anche dal punto di vista atletico, e al 25' l'episodio che potrebbe cambiare il corso delle cose: sugli sviluppi di un corner Buffon compie una grande parata su Mexes, il pallone giunge a Muntari che di testa segna il goal del 2-0, se ne accorgono tutti, arbtiro compreso, tutti tranne il signor Romagnoli che incredibilmente segnala che il pallone non è entrato. Pallone che invece ha varcato la linea esattamente di 1 metro. Dopo l'episodio del goal non concesso il Milan ha un altro paio di occasioni una in particolare con Robinho, ma il risultato non cambia. La Juve nel primo tempo si limita a un paio di occasioni dettate da conclusioni da fuori di Estigarribia e Vidal. Nella ripresa Allegri cambia: fuori Pato l'ectoplasma dentro El Shaarawy, ma il Milan con il passare dei minuti arretra progressivamente il proprio baricentro e consente alla Juventus di guadagnare metri. Abbiati compie una grande parata su Quagliarella. Poi Romagnoli sbaglia ancora fermando Matri che segna ma viene stoppato per un fuorigioco che non c'è. Il goal è nell'aria è arriva al 36' proprio con Matri, che è bravo nella girata e fa 1-1. Da qui in poi solo nervosismo e botte. Qui finisce Milan-Juventus con anche un rosso per Vidal nel finalissimo del Match. Da segnalare anche un pugno di Mexes a Borriello che molto probabilmente sarà punito con la prova tv.
Ecco ora comincia un'altra partita.
Comincia una partita fatta di paraculismi da parte di persone che hanno reso esasperante l'atmosfera della partita e che invece subito dopo il fischio finale si comportano da Agnellini dando meriti agli avversari e addirittura prendendosela con chi ha caricato troppo la vigilia.
La partita è stata condizionata da errori sesquipedali del guardalinee Romagnoli. Il goal di Muntari è impossibile da non vedere: Allegri fa l'ironico: "La colpa è di Sulley, la palla non va schiacciata quando si colpisce di testa".
Rimane a fine partita una grande amarezza per come sono andate le cose, sul 2-0 al 25' la partita molto probabilmente avrebbe assunto una fisionomia differente.
In ogni caso il nervosismo che si respira è troppo e questo clima si ripercuote sull'andamento del gioco.
A questo punto i rapporti tra Milan e Juventus sono quasi irrimediabilmente compromessi, almeno finchè ci saranno personaggi che non sono in grado di assumersi le responsabilità delle proprie dichiarazioni:
Concludo con le mie solite considerazioni Random:

- Ringrazio sentitamente l'Inter per averci concesso Muntari e faccio pubblica ammenda per essere stato critico circa il suo acquisto

- Ribadisco il concetto e lo rafforzo: Gli episodi dei goal di Muntari e Matri NON HANNO LO STESSO PESO SPECIFICO. In primis per l'evidenza dell'errore tecnico di uno rispetto all'altro e in secondo luogo per il peso specifico che i due goal potevano avere in quei due momenti della partita, chi non lo riconosce, o è in malafede, o allena la Juventus.

- Piccola critica ad Allegri: non avrei sostituito Emanuelson a metà ripresa perchè era l'unico in grado di gestire il contropiede. Comunque bravo Mister per come ha messo in campo la squadra e per come sta facendo rendere un centrocampo non certo formato da fenomeni.

-Ibra dà una pacca sulla spalla ad Allegri prima del match, si attende la squalifica.

- Conte nell'intervallo apostrofa Galliani con l'espressione "Mafiosi", qualcuno gli ricordi che quando lui giocava nella Juventus il suo DG era Luciano Moggi, ah già ma Calciopoli è un'invenzione, oggi è Ferragosto e io non sto scrivendo questo post.

Stush

domenica 19 febbraio 2012

I soliti ignoti: Cesena-Milan 1-3



Muntari-Emanuelson-Robinho. Raramente capita di imbattersi in un tabellino più curioso di quello di questo pomeriggio Romagnolo. il Milan sconfigge 1-3 i padroni di casa del Cesena e si lancia nel migliore dei modi verso la partitissima di Sabato sera contro la Juventus. I Rossoneri arrivano a Cesena ancora una volta in emergenza. Out nuovamente Boateng e Pato, difficile un recupero per la partita con la Juve, e con il nuovo arrivato Muntari subito lanciato nella mischia dal primo minuto. Il primo tempo vede i ragazzi di Allegri andare in goal per due volte: la prima grazie ad una papera di Antonioli su una punizione di Thiago Silva che permette a Muntari di realizzare all'esordio il primo goal in maglia rossonera, la seconda è una gemma di Emanuelson che continua a crescere partita dopo partita. Primo tempo che si chiude sullo 0-2 con un Milan padrone del campo e del "giuoco" come direbbe qualcuno e un Cesena inesistente. Nella ripresa la squadra di Arrigoni è più aggressiva ma è ancora il Milan a segnare: verticalizzazione di Abate e terzo goal in tre giorni di Robinho, "ma come si fa a non essere ottimisti?!". Il Cesena però cresce e trova il goal dell'1-3 con l'esordiente Pudil. Il match procede senza scossoni fino alla fine, c'è tempo anche di tributare la solita standing-ovation ad Inzaghi che entra al 90'. Insomma il Milan prosegue il filotto iniziato ad Udine e soprattutto conferma una freschezza altetica e mentale inaspettata, le tante assenze non stanno incidendo in maniera troppo negativa e forse la squalifica di Ibra ha dato una scossa anche dal punto di vista morale. Ora però ci sarà la Juventus e pensare di affrontarla senza tutti questi titolari preoccupa e non poco, ecco perchè in Via Turati si aspettano tutti la riduzione da tre a due turni di squalifica per Ibrahimovic, e magari qualche recupero miracoloso dell'ultimo minuto tra gli infortunati.
Per tornare alla partita di oggi una menzione la merita sicuramente Sulley Muntari, il Ghanese arrivato dall'Inter ha destato una buonissima impressione goal a parte, e in maniera assolutamente sorprendente anche per chi scrive può diventare un'arma in più per il centrocampo rossonero. Come già accennato sopra continua la crescita di Emanuelson, autentico Jolly, l'olandese sta mostrando delle buonissime doti di palleggio e tecnica, anche lui rappresenta una sopresa più che positiva. E poi c'è Robinho, tre goal in due partite e sicuramente una mente più sgombra da fantasmi e problemi, una mente molto più Brasiliana.
Le ultime due partite hanno dimostrato che il Milan sa essere un ottimo gruppo che riesce anche a cementarsi nei momenti di difficoltà, cosa che magari sembrava essere mancata in alcune situazioni di questa stagione e questo è sicuramente un ottimo presupposto per affrontare al meglio gli impegni che mancano da qui alla fine della stagione stessa.
Giornata anche troppo tranquilla quella di oggi, non sarà sempre così, ora prepariamoci ad una settimana di fuoco e scaldiamo i motori verso l'impegno contro la Juventus, terza partita consecutiva contro una squadra bianconera, per ora la coincidenza cromatica ha portato fortuna.

Stush.

mercoledì 15 febbraio 2012

Fab Four: Milan-Arsenal 4-0



"Penso che un sogno così non ritorni mai più". Così cantava Domenico Modugno nella sua famosa "nel blu dipinto di blu", stasera invece è tutto meravigliosamente dipinto di rossonero, non c'è un angolo della città che non si sia clamorosamente dipinto di due colori che dominano la notte del 15 Febbraio 2012.
Il Milan porta in scena una rappresentazione di foga e agonismo d'altri tempi, aggredisce subito gli inglesi e trova il vantaggio con un capolavoro del rientrante Boateng: una gemma che merita di essere vista e rivista fino alla nausea e allo stremo delle forze. Poi è ancora Milan, un crescendo che culmina con una giocata sublime di Ibrahimovic che pennella per Robinho che da brutto anatroccolo si trasforma in cigno e realizza il 2-0. L'Arsenal è completamente allo sbaraglio, il Milan tiene costantemente alta la pressione e ha altre chance per portarsi sul 3-0, ma si va al riposo con il doppio vantaggio. Nella ripresa neanche il tempo di sedersi che ancora Robinho sigla il goal del delirio: 3-0 su un'altra giocata da applausi di Ibra. Arsenal annichilito, Milan superbo, continua la pressione costante e incessante davanti al pubblico in estasi. E non poteva mancare la firma di Ibra: Djourou lo stende stramaledendo l'infortunio di Koscielny che lo ha costretto a vivere una delle peggiori serate della sua carriera sportiva e l'arbitro concede il penalty. Ibra realizza: è 4-0, è l'apoteosi più totale.
C'è ben poco da dire quando ti trovi a dover commentare una prestazione del genere, la squadra ha giocato una partita perfetta annichilendo l'avversario e rimettendo anche in discussione il luogo comune di un calcio inglese nettamente superiore al nostro. Prestazione sontuosa di Ibrahimovic, quello che in Champions non è decisivo, stasera è passato praticamente tutto dai suoi piedi. Prestazione da incorniciare anche di Robinho, due goal e un lavoro egregio di copertura e ripartenza. E poi c'è lui, il Principe, al rientro segna un goal da urlo e regala altre giocate che fanno impazzire il pubblico accorso ad assistere ad uno spettacolo indimenticabile. Bene anche gli altri, Antonini, Emanuelson, Nocerino, Van Bommel, Mexes, Thiago Silva, Abate, tutti meritano una menzione questa sera, Abbiati compreso, in due circostanze decisivo su Van Persie. Il Milan ritrova anche Pato entrato nel finale di partita, apparso un pò imballato ma stasera non c'è tempo per pensare a questo. Pensare che solo una settimana fa il Milan contava le ferite e i pezzi mancanti e trovarlo invece oggi in testa al Campionato e praticamente ai quarti di Champions dimostra ancora una volta l'imponderabilità di questo sport.
Adesso ci sarà da dare continuità a questo grandioso risultato anche in Campionato pur dovendo fare a meno di Ibrahimovic che stasera è apparso in forma smagliante.
Una menzione anche per Allegri, criticato quando c'era da criticarlo ma da premiare stasera per le scelte indovinate: l'azzardo di Boateng titolare dopo un mese di stop e la conferma di Robinho nonostante l'appannamento delle ultime settimane. Insomma tutto vero, Milan-Arsenal è 4-0, e a giudicare anche da quanto successo nel pomeriggio, "qualche televisore sarà volato giù dalla finestra", non mi ricordo chi lo diceva, o forse si, ma stasera non facciamo publlicità agli altri, facciamo pubblicità solo a noi stessi che ce la meritiamo tutta.
"Penso che un sogno così non ritorni mai più" ma se si gioca così i nostri sogni li possiamo avverare.

Stush

sabato 11 febbraio 2012

Lo scarto e il bambino: Udinese-Milan 1-2



Aiuto. la parola d'ordine di uno dei pomeriggi più pazzi e imponderabili degli ultimi anni è questa. Udinese-Milan di Sabato 11 Febbraio 2012 è destinata ad entrare nella "hall of fame" delle partite da pazzi, le partite che ti fanno dire una volta di più: "Quanto amo questo sport". Abbiati, Nesta, Zambrotta, Gattuso, Van Bommel, Flamini, Aquilani, Boateng, Merkel, Pato, Cassano, Ibrahimovic, questa non è la formazione del Milan ma l'elenco degli assenti tra squalifiche e infortuni. Difficile pensare di poter andare in casa di una squadra che ha fatto 10 vittorie su 11 partite davanti al proprio pubblico e fare risultato. Ma nel calcio non c'è spazio per pensare, bisogna giocare, poi il resto viene da se. Il primo tempo però confrerma l'impressione: L'Udinese è padrona del gioco: segna con Di Natale al 18' e sfiora in un paio di circostanze il goal del raddoppio. Il Milan non esiste, è lento, inconcludente, macchinoso, non c'è un tiro in porta, un sussulto, un'emozione, niente. I primi 45' si trascinano stancamente sull'1-0 per i Friulani che sembrano condurre senza particolari patemi una partita che poi nella ripresa divamperà in maniera inaspettata. Al rientro il Milan è più carico ma dal punto di vista delle conclusioni non ci sono miglioramenti. Anzi è l'Udinese ad avere le palle per chiudere il match ma Amelia è bravissimo in un paio di occasioni, ma poi ecco, il biondo che cambia la vita, entra Maxi Lopez, lo scarto di Gennaio come lo hanno definito i soliti soloni.
Al 32' il Milan orchestra un contropiede con Emanuelson che serve El Shaarawy, il piccolo-grande faraone fa partire un tiro-cross che Handanovic respinge male, sul pallone si avventa Maxi, lo scarto, e la schiaffa dentro. è 1-1. L'abbiamo ripresa, ma non c'è tempo per festeggiare, bisogna andare avanti e credere che l'imponderabile possa diventare possibile, e infatti...
E' il 40' del secondo tempo, ancora una volta Emanuelson innesca lo "scarto" che fugge sulla fascia, dà uno sguardo in mezzo e serve un cioccolatino al Faraone che segna il goal dell' 1-2. Delirio. A Milano si registra un picco di decibel per le urla dei tifosi rossoneri, mentre nella zona di Torino lo stesso picco si registra per le imprecazioni sparate da chi è rimasto deluso, delusissimo. Una partita vinta con la fortuna, ma con tanto cuore, un cuore incredibile, quasi commovente. E la cosa che rende speciale tutto questo è che la partita in pratica l'abbia decisa lui, con quel numero 21, con quella faccia un pò spaurita di chi sa di essere uno a cui non sono concessi errori, perchè se arrivi come scarto e sbagli sei finito, lui è arrivato come scarto, e adesso? dove sono le prese in giro su Tevez? un momento, ma chi è Tevez?
La vittoria di Udine dimostra ancora una volta quanto sia incredibile il gioco del calcio, imponderabile e per questo bellissimo, capace di regalare emozioni che chi liquida con la classica frase "è solo un gioco", non potrà mai capire, e forse è anche meglio così. La squadra è andata oltre limiti importanti ma non insormontabili, la volontà di vincere è stata ancora più forte dei limiti stessi.
Sarebbe bello sentirli quelli che "Il Milan è Ibra dipendente", quelli che "Lopez va bene come portaborracce", quelli che "sono gesti che fanno male al calcio", sarebbe bello, ma non si sentono.
Siamo primi, è vero la Juventus deve recuperare due partite, ma credetemi guardare la classifica di Serie A stasera dà un senso di serenità che può provare solo chi si trova di fronte ad un tramonto nel cielo mantecato d'Estate.
Adesso arriva l'Arsenal, ma questa è un'altra storia, adesso godiamoci la bella storia dello "scarto e del bambino" che sono la coppia più bella del Mondo, e ci dispiace per gli altri che sono tristi, ma in fondo non ci dispiace neanche un pò.

Stush

domenica 5 febbraio 2012

Nervosetti Anzichè No: Milan-Napoli 0-0




Fischiano a Milano. Fischiano tutti. Fischiano gli arbitri, i tifosi, i vigili urbani, le orecchie dei giocatori quando vengono insultati a intervalli regolari di una decina di secondi. Fischia un pò tutto oggi a Milano. La partita nel primo tempo è un pò una mistica prosecuzione del nulla visto a Roma con la Lazio: La squadra è lenta, non crea gioco, non trova spazi, non ci sono le minime premesse per vedere qualcosa di buono. Gli avversari idem, giocano un calcio sornione, ogni tanto ripartono, ma danno tanto l'impressione di essere venuti a San Siro con lo spirito da Vietcong, tutti in trincea. Il secondo tempo invece deflagra in una serie di emozioni e colpi di scena che però alla fine della fiera lasciano ancor più l'amaro in bocca di quanto non si abbia già. Robinho dimostra ancora una volta che il suo passaporto è falso: Un brasiliano non può presentarsi solo davanti al portiere così tante volte e non riuscire nemmeno ad inquadrare lo specchio della porta, non può. Poi ci pensa Ibra a ravvivare il pomeriggio milanese. Prima si crea una grande occasione dove De Sanctis è bravissimo ad intervenire con la punta delle dita, e poi invece combina un disastro schiaffeggiando Aronica e beccandosi così la terza espulsione da quando veste di rossonero. E ora il rischio che gli vengano afffibbiate tre giornate è concretissimo, e questo rischio sta a significare che lo Svedese potrebbe non giocare il big match di fine Febbraio contro la Juventus. Poi la partita prosegue con l'impressione che possa succedere qualcosa da un momento all'altro, ma rimane un'impressione, il Napoli continua la sua partita di attesa/trincea, il Milan prova disordinatamente a costruire qualcosa ma nulla si concretizza e rimane quel groppo ai coraggiosi che hanno sfidato il gelo del Meazza, quel groppo di chi sa che si rischia grosso adesso. Adesso si va ad Udine senza una sequela impressionante di giocatori, tra squalifiche e infortuni risulterà difficile trovare 11 uomini da schierare, e Allegri non potrà nemmeno essere in panchina perchè sul finale di partita anche lui si becca il cartellino rosso. Insomma è una Domenica che ci porta la seconda partita di fila senza segnare, e soprattutto rende ancora più impervia la marcia di avvicinamento al match di fine Febbraio con la Juventus che sta cercando in tutti i modi di tenere aperto il Campionato, perdendo tantissimi punti con squadre di medio-bassa classfica. Adesso arriva il difficile, tutto sommato l'aver fatto 1 punto nelle ultime 2 partite non rappresenta un dramma, ma ora bisogna invertire la tendenza altrimenti si rischia davvero grosso.Concludo con qualche considerazione personale un pò random:

- Proporrei di ergere una statua dedicata a Mark Van Bommel in centro a Milano
- Ibra, ragazzo mio, ci hai levato le castagne dal fuoco in tantissime occasioni, ma quando ti comporti così sei veramente un pirla
- Ad Udine tra squalifiche e infortuni saranno dolori (comincia a prepararti, il prossimo a giocare potresti essere tu!)
- Non riusciamo mai e poi mai ad avvicinarci alla Juventus quando perde punti
- Emanuelson comincia a giocare bene solo in prossimità di qualche cambio
-Se si va avanti così non si vince nulla
-Robinho non è Brasiliano, è Austriaco

P.s: Ma quando torna Muntari?

P.p.s: Quanto sei bella Roma, quann'è pomeriggio

Stush


sabato 4 febbraio 2012

L'avversario: La Società Sportiva Calcio Napoli

File:Napolistemma.png



Ma bisogna giocare per forza? non si potrebbe rimandare? ma fa freddo!! Ma il calcio è infame, non ci si ferma davanti al freddo, siamo uomini duri e allora si gioca.
A San Siro, che ultimamente sembra un distaccamento di Helsinki, arriva il Napoli del cordialissimo presidente De Laurentiis e dello sportivissimo mister Mazzarri. La partita si giocherà con una temperatura che a Milano ballerà tra i -5 e i -7 gradi, certo a giudicare dalla classifica il Napoli non dovrebbe risentirne più di tanto.
Se torniamo con la mente al 28 Febbraio 2010 ci troviamo di fronte due squadre che si giocano lo scudetto, oggi invece la situazione è piuttosto diversa: Il Milan è ancora lì a giocarsi la vetta della classifica questa volta con la Juventus, gli azzurri invece sono a -14 dai rossoneri e nel 2012 non hanno ancora vinto una partita. I tempi cambiano ma le insidie restano anche perchè la formazione di Mazzarri è praticamente la stessa della passata stagione, anzi addirittura in alcuno reparti ci sono stati dei sensibili rafforzamenti. E' evidente però che il doppio impegno Campionato-Champions ancora non è stato assorbito bene dagli uomini di Mazzarri che quindi si trovano impantanati nel limbo della metà classifica. Milan-Napoli però diventa crocevia importante di questa stagione, il Milan deve vincere per forza per proseguire l'annosa rincorsa alla Juventus, il Napoli per cercare di riagganciare il treno in partenza per l'Europa; motivi validi per seguire la partita ce ne sono insomma. Come sempre facciamo una breve carrellata sugli elementi di spicco della squadra in questione. Cominciamo citando il portiere De Sanctis, ribattezzato De Snaitics dopo le vicessitudini sulle scommesse di questa stagione, un portiere sempre attento e preciso, entrato anche nel giro della Nazionale, pensare che nemmeno lui ci avrebbe scommesso. La fase difensiva è sempre presidiata da Paolo Cannavaro, uno che deve avere un bel pelo sullo stomaco per essere il "fratello di", anche se ultimamente, vista l'ingloriosa fine di Fabio, alla domanda "Ma tu sei il fratello di Cannavaro"? la sua risposte è "Macchè, uno strano caso di omonimia". Ma passiamo agli uomini più pericolosi salendo quindi nella zona avanzata e arrivando ai tre tenori: Hamsik-Lavezzi-Cavani. Per Hamsik questa è una stagione maledetta, non bastava il suicidio del suo parruchiere, si sono aggiunte anche prestazioni molto altalenanti e una media goal nettamente inferiore rispetto a quella delle passate stagioni, forse l'ipotesi del passaggio in rossonero ventilata in Estate lo ha un pò disturbato. Speriamo si ricordi di ciò che stava facendo questa Estate e prosegua con questi standard, in memoria anche del suo parrucchiere. Lavezzi invece è forse uno dei pochi che si è migliorato rispetto alla stagione passata, uno che a Napoli è visto come un Re, certo ogni tanto cercano di rubargli la corona e ci riescono pure ma del resto "uagliò, stà la crisi, c'amma fà?" In ogni caso è lui l'uomo da tenere maggiormente d'occhio dello scacchiere napoletano per la facilità di corsa e la grande capacità negli inserimenti. E poi c'è lui, il Matador Cavani, il bomber per tutte le stagioni. Media goal impressionante per l'attaccante Uruguayano che ormai è divantato idolo di una città intera. Già all'andata ci fece soffire realizzando tre reti, ma era Settembre, faceva ancora caldo, e poi si giocava a Napoli, il sole, le stelle, mica il gelo siberiano della Milano di Febbraio, così passa tutta la magia. Menzione finale per il condottiero del Napoli, Walter Mazzarri, detto Camomillo, bè dai si scherza, si è vero, quando la partita finisce trova sempre un centinaio di alibi e di questo centinaio 99 sono a carico dell'arbitro, ma vabè "so ragazzi", non ce la prendiamo troppo, i meriti all'avversario li riconosce...no forse neanche, però insomma se la sua squadra gioca male lo dice tranquillamente....bè forse no però è molto corretto anche in campo e non litiga mai con nessuno....vabè ragazzi io ci ho provato.
I precedenti Milanesi sono favorevoli al Milan, 3-0 nell'ultimo incrocio l'anno passato,  1-1 l'anno prima con l'innominato in panchina, 1-0 tre anni fa grazie ad un autogoal di Denis dopo un calcio di punizione di Ronaldinho, ma stiamo parlando di preistoria ormai.
Ciò che conta per il Milan è vincere questa partita, vincere, anche giocando male, anche non meritando, ma bisogna vincere, tanto comunque poi dove non arrivano i complimenti dell'allenatore avversario arrivano quelli del Presidente....vabè ragazzi oggi non me ne va proprio bene una.

Stush

mercoledì 1 febbraio 2012

E sempre Allegri bisogna stare: Lazio-Milan 2-0

  


Eliminiamo dal vocabolario di questa stagione la voce "scontri diretti", chiamiamoli in un altro modo, ma basta usare quel termine, porta male, o comunque porta a fare delle prestazioni che fanno senso quasi come un film splatter.
Lazio-Milan è il nulla, è il deserto, è la rappresentazione del vuoto cosmico. Una partita giocata talmente male che è anche difficile trovare un modo sereno e corretto per commentarla.
Andiamo con ordine: iniziamo dicendo che il centrocampo è in piena emergenza e si vede subito, la Lazio copre bene gli spazi e se escludiamo un colpo di testa di Nocerino a inizio match, il Milan non crea nulla di nulla; I biancocelesti non fanno meglio, il primo tempo è uno spot di come non deve essere una partita di calcio.
Il secondo tempo si apre con un episodio sfavorevole: Dias prende platealmente il pallone con la mano, l'arbitro concede il rigore ma su segnalazione del guardalinee rettifica la sua decisione. Guardalinee che poi a fine gara viene accompagnato all'imbocco degli spogliatoi dal suo cane guida.
Detto questo il secondo tempo è un inesorabile proseguo del nulla visto nella prima frazione, la lentezza della manovra farebbe invidia a un mezzo dell'Atm in coda (o anche non in coda). Si continua con un tiki-taka in salsa catalana che però sortisce solo effettivi lassativi nei confronti di chi guarda speranzoso la partita. Ma si sa, chi di speranza vive, disperato muore. Ed ecco allora che verso la mezz'ora la Lazio con Hernanes trova il goal dell'1-0. This is the end my friend, the end. Cadiamo nel baratro del palla lunga e padalare e non riusciamo a fare altro che non sia incassare la seconda rete della Lazio segnata da Tommaso Rocchi che corona così una splendida partita. Fine, titoli di coda, i fatti e i personaggi citati in questo film sono assolutamente reali, 2-0 e tutti a casa, sfottuti anche dal "che ce se siete venuti a fà?" dei Laziali.
Torniamo nell'innevata Milano consapevoli di aver fornito l'assist alla Juve per l'allungo, di aver cominciato nel peggiore dei modi il filotto di Febbraio e soprattutto di aver perso il quarto scontro diretto di questa stagione. Purtroppo è difficile vincere un campionato se non batti nemmeno una delle prime cinque in classifica, e i freddi numeri dicono questo: il Milan quest'anno non sa vincere con le grandi, e così i campionati non si vincono. Muntari fai in fretta a tornare, sta casa aspietta a te.

Stush