martedì 31 gennaio 2012

L'avversario: La Società Sportiva Lazio

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Eccoci nel limbo, nel girone dei dannati denominato anche "turno infrasettimanale" 3 schede in una settimana, che vitaccia, mi toccano anche gli straordinari.
La seconda squadra di Roma (avete letto bene, non l'altra squadra non una delle due) è una di quelle compagini che ti fanno venire l'orticaria, almeno a me personalmente. Il gemellaggio con la seconda squadra di Milano (non una delle due, non l'altra) fa si che il tutto si amplifichi. Andare a giocare a Roma con la Lazio è un pò come andare ad Hollywood a vedere una rassegna sui film indiani, ma questo è quello che passa il convento, uno stadio a LAZIO non lo possono fare, accontentiamoci! 
E quindi eccoci a Lazio-Milan, ventunesimo turno del campionato di serie A, all'andata gli aquilotti ci avevano fatto penare e non eravamo andati oltre un pirotecnico 2-2, poi invece è arrivata la Coppa Italia e lì è arrivato il nostro successo 3-1, come dire al momento siamo in attivo.
Alziamo il sipario sugli uomini chiave dell'11 di Reja: La stella della squadra è sicuramente "il profeta" Hernanes, profeta di che non si è ancora ben capito, però je piace chiamallo così e allora chiamamolo così; certo il Brasiliano ha dimostrato di essere un elemento dalle indiscutibili qualità tecniche, un pò discontinuo però comunque un giocatore molto importante, forse il più importante in assoluto. In passato era stato accostato anche al Milan ma poi non se ne fece nulla, peccato, un profeta al giorno d'oggi avrebbe fatto comodo. Altro giocatore su cui prestare molta attenzione è Miroslav Klose, professione Killer dell'area di rigore, uno che nei 16 metri è a suo agio come pochi altri al mondo: pericolo vero, dovrà essere marcato stretto dai nostri baluardi per non crearci pericoli. Anche perchè già all'andata ha timbrato il cartellino, quindi mò fai il bravo a papà eh?
Ma una rondine non fa primavera, e figuriamoci se un Klose fa un'aquila. La Lazio è una squadra che non ha grandissimi nomi, ma ha un'organizzazione di gioco molto solida, e ciò la rende, soprattutto all'Olimpico, una squadra insidiosissima da affrontare. Altri elementi importanti sono il centrale Dias, che tra un pugno, una gomitata e uno sputo fa anche abbastanza bene il calciatore, Lulic uno sconosciuto che però si è conquistato subito la stima dei tifosi e le bestemmie degli avversari, Ledesma, qualità e fosforo in mezzo al campo condito da "quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così" e the last but not the least, il portiere Federico Marchetti, che dopo le cause legali al Cagliari è tornato alla grande  e sta facendo una grande stagione. L'allenatore è Edoardo Reja detto Edy, uno di quei tecnici che hanno fatto la "gavetta" e le soddisfazioni se le meritano, però diciamo che per una sera può anche evitare di prendersele, tanto che è una partita? un apostrofo rosa tra le parole campio e nato. I precedenti all'Olimpico negli ultimi anni ci vedono messi abbastanza bene: l'anno scorso fu 1-1 con Ibra che realizzò il primo goal in campionato in maglia rossonera, l'anno prima con un'allenatore Brasiliano di cui non ricordo nome e fisionomia vincemmo 1-2. Insomma ci sono i presupposti per assistere a una grande partita, speriamo di approfittare della beffarda neve per issarci anche solo temporaneamente soli in vetta alla classifica, poi quel che sarà sarà, ma adesso pensiamo a domani sera a Lazio-Milan all'Olimpico di Lazio, ah no scusate di Roma, ma siete sicuri? si? vabbè, se lo dite Voi.

Stush


lunedì 30 gennaio 2012

Noceribra disco dance: Milan-Cagliari 3-0



Altro 3-0 altro regalo, altra partita destinata ad entrare nell'elenco delle scampagnate Domenicali che tanto fanno bene alle coronarie dei tifosi che ora saranno sottoposte ad un mese di Febbraio di fuoco.
Milan-Cagliari finisce quando il numero 11 rossonero decide che è ora di farla finire; punizione magistrale sotto l'incrocio dei pali, capolavoro balistico che fa sobbalzare i coraggiosi che hanno sfidato il freddo di San Siro e i meno coraggiosi ma egualmente elettrizzati che assistono da casa. Ibra raggiunge quota 15 in campionato, un goal in più di tutti quelli realizzati nello scorso torneo, e siamo solo a metà. In totale raggiunge quota 21 goal in 23 partite ufficiali disputate, non ci sono più aggettivi per l'attaccante Milanista che forse quest'anno sta vivendo la sua miglior stagione Italiana. Poi mettici un Nocerino arrivato per 500.000 euro, che per carità, nella vita reale sono un mucchio si soldi, ma il calcio di reale ha poco o nulla, e in un mondo irreale 500.000 euro sono bazzecole, quisquilie. Mettici un Nocerino che raccoglie un passaggio di petto dell'11 e di sinistro batte con violenza e precisione e la partita entra già nel desìò. Milan Cagliari più che una partita di campionato è la dimostrazione che il Milan negli ultimi anni sul mercato ha lavorato in maniera straordinaria, si segnalano ancora grandi prove di Van Bommel, di Abate, una crescita di Emanuelson, è chiaro, in queste serate va tutto bene, sono come le favole, e infatti arriva anche il lieto fine. Nel secondo tempo Massimo Ambrosini, capitano part-time, entra e segna il 3-0 con un goal degno di un campione di calcetto. Cala il sipario, ma c'è tempo ancora per far eslpodere il loggione; a pochi minuti dal termine entra anche Inzaghi, che se potesse si mangerebbe palla, campo e forse anche gli avversari, commovente per impegno e forza di volontà. Poco altro da dire in una partita che di agonistico ha avuto davvero ben poco, rimandato l'esordio di Maxi Lopez, prestazioni incoraggianti anche per Mexes e per il nuovo arrivato Mesbah, c'era proprio la cornice della fiaba, e così è stata. Il Milan è sempre a meno uno dalla Juve, ora comincia un filotto di partite impressionanti che culiminerà proprio con il Match di fine febbraio contro i bianconeri a San Siro, lì ci si giocherà molto, lì non ci sarà più tempo per le fiabe, ma ci vorrà una partita degna delle migliori battaglie. E il Cagliari? ah perchè c'era anche il Cagliari? non me ne ero proprio accorto. Comunque ora spazio al turno infrasettimanale, sfida con la Lazio, la prima del famoso filotto, noi siamo fatti così, ci piacciono le favole, e tante volte abbiamo portato a casa il lieto fine, se sarà così anche stavolta dipende molto da noi, però per adesso restiamo ancorati alla bella immagine di un ragazzo arrivato nell'indifferenza e nello scherno, che indossa un numero importante e pesante e che oggi ci fa credere che le favole esistano per davvero.

Stush

sabato 28 gennaio 2012

L'avversario: Il Cagliari Calcio

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Ahiò! arriva il Cagliari, squadra simpatia nonchè vecchia casa del nostro allenatore Allegri. Il Cagliari Calcio è una squadra che negli anni ha conosciuto un pò tutte le zone della classifica, naviga sempre in acque medio basse ma negli anni 90 era addirittura riuscito a qualificarsi alla Coppa Uefa. In ogni caso una squadra come il Cagliari non può stare antipatica, sono quelle simpatie trasversali che uniscono un pò tutti. La formazione Sarda ha ottenuto 23 punti nel girone d'andata, è a + 8 dalla terzultima in classifica, quindi si prospetta un altro campionato all'insegna di una salvezza che può essere raggiunta senza particolari patemi. Vediamo di analizzare gli elementi che possono essere pericolosi di questa compagine.
Una menzione la merita sicuramente il portiere Agazzi, non tanto per il gioco, non me ne voglia, ma per l'improbabilissima pettinatura e per quello sguardo sempre un pò assente che ti fa pensare che la sera prima della partita siano dovuti andare a prenderlo e portarlo via di peso da un rave party di quelli che si fanno ricordare, considerando che la partita si gioca di Domenica sera non dovrebbe avere particolari problemi. Due parole le spendo anche per Astori, difensore che più volte è sembrato in procinto di tornare a Milano dove è calcisticamente cresciuto, ma ora sembra aver trovato la sua dimensione in Sardegna, mica scemo! comunque una speranza di poterlo vedere maturare con la maglia rossonera ancora la nutro, perchè trovare un centrale difensivo Italiano oggi è quasi più arduo che trovare un parcheggio in Centro a Milano. Uno degli elementi più temibili della formazione Sarda è sicuramente Daniele Conti, che negli anni ha dimostrato che il suo è un cognome molto pesante, ma riesce a tenerselo piuttosto bene sulle spalle, lo ha dimostrato quasi sempre a papà suo, segnando praticamente in ogni Roma-Cagliari, oggi è bene che si ricordi che papà suo sta a  Roma e noi siamo a Milano, non sia mai che gli vengano strane idee. Ma sicuramente l'uomo di maggior talento della squadra Sarda è Cossu, giocatore che è già entrato nell'orbita della Nazionale, il Messi del Gennargentu quest'anno sembra un pò in calo rispetto alle passate stagioni, forse anche perchè non ci sono dei compagni d'attacco all'altezza che possano esaltarne le capacità, comunque per la serie "siamo piccoli ma cresceremo" è sempre meglio starci attenti. Il reparto d'attacco del Cagliari lascia parecchio a desiderare questa stagione. La coppia che dovrebbe giocare contro il Milan è formata da Larrivey-Ibarbo, non proprio due nomi che ti fanno tremare i polsi, questo è forse il limite del Cagliari di quest'anno, un reparto d'attacco che non pare all'altezza, disse colui il quale nel frattempo toccava tutto il toccabile per esorcizzare la sfiga. L'ultimo incrocio tra Rossoneri e Sardi lo abbiamo avuto Martedì 20 Dicembre al Sant'Elia nel recupero della prima giornata di campionato, abbiamo vinto 0-2 senza faticare eccessivamente, e nel giro di un mese le cose non dovrebbero essere particolarmente diverse si spera. In ogni caso anche gli ultimi precedenti Milanesi sono favorevoli, quindi insomma quella di Domenica sera non dovrebbe essere di certo una prova del fuoco, però tra terremoti possibili nevicate e aree C a Milano ultimamente succedono cose strane, vediamo di non alzare la media.

Stush

lunedì 23 gennaio 2012

Novara no cry: Novara-Milan 0-3



Dunque: 40 punti (gli stessi dell'anno scorso), miglior attacco, 11 vittorie nelle ultime 14 partite e Ibrahimovic capocannoniere con 14 Goal. Questo è il borsino del Milan al termine del girone d'andata, un borsino ottimo, se vogliamo anche migliore rispetto all'anno passato ma non sufficiente a confermare il primo posto della passata stagione. Se infatti l'anno scorso 40 punti bastavano per essere primi a + 4 sulla seconda, il Napoli, quest'anno con gli stessi 40 punti si è secondi dietro la Juventus a 41. Comunque un ottimo girone d'andata, e una speranza di poter proseguire un trend, derby escluso, positivo. Fatta questa dovuta premessa andiamo a Novara: Abbiamo un centrocampo di fortuna, o di sfortuna dipende dai punti di vista, e nel primo tempo si vede; gioco lento e difficoltà estrema nel creare anche la minima occasione. Però comunque il Milan è padrone del campo e del giuoco come dicono dall'alto e l'impressione è che il goal sia nell'aria. Il Novara fa da spettatore non pagante e coi tempi che corrono qualcuno potrebbe parlare d'evasione fiscale. La ripresa per il Milan comincia meglio e Ibra intorno all'11' realizza la prima gemma di giornata, controllo e tiro al volo che batte Ujkani in uscita, è 0-1. Il Novara continua ad evadere, poco o nulla da segnalare se non un'iniziativa di Caracciolo che Amelia è bravo a respingere. Poi è ancora Milan, sornione e ben disposto che intorno alla mezz'ora raddoppia con Robinho, non avete le allucinazioni, ha segnato Robinho, del resto lui a sbagliarlo ci ha provato, ma stavolta proprio non ce l'ha fatta, è 0-2. La crescita del Milan del secondo tempo è data anche dalla buona prestazione di El Shaarawy, che da diamante grezzo potrebbe diventare qualcosa di molto prezioso e luccicante, ottima la sua prova nonostante un'errore di Robinhiana memoria dopo aver saltato il portiere in uscita. Il finale è una passerella ma c'è chi ha ancora una voglia di matta di stupire. L'identikit di Zlatan Ibrahimovic che allo scadere segna con un colpo di tacco e mette il punto esclamativo al successo Rossonero, 0-3 e vetta della classifica marcatori conquistata. Il match finisce 0-3. A fine gara il pettinatissimo Tesser reclama per un fallo di mano di Nocerino in occasione dello 0-2, fallo di mano che in effetti c'è, ma è difficile pensare che il Novara la partita l'abbia persa per questo, difficile ma c'è chi ci riesce, e ubi maior io cesso. Insomma la trasferta di Novara ci porta altri 3 punti e ci fa riprendere dopo la brutta prova del Derby, e conferma che il Milan contro le squadre di bassa classifica è implacabile, deve aggiustare il tiro negli scontri diretti, anche perchè fare peggio è difficile. E quindi prepariamoci a tuffarci nell'ignoto del girone di ritorno con la consapevolezza di essere in grado di mettere tutti in fila, ma di doverlo dimostrare anche nelle partite che contano, anche se come dice il buon Arrigo Sacchi "gli scudetti si vincono con le piccole", però battere una grande ogni tanto non sarebbe male. Intanto impazza il mercato, Tevez si, Tevez no, Maxi Lopez o non Maxi Lopez, ne vedremo delle belle in questi ultimi giorni di mercato invernale, del resto è periodo di saldi, venghino signori, venghino!

sabato 21 gennaio 2012

L'avversario: Il Novara Calcio

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No, ancora questi? ancora questi che ci hanno fatto sudare per 120 minuti e infortunare mezza squadra più qualche maganizziere? Ebbene si, ancora loro.
Il Novara è una di quelle squadre che non vedi l'ora di incontrare nel tuo cammino in Campionato, "con chi si gioca oggi?" col Novara, "ah bè, si passeggia", poi comincia la partita e ti accorgi che la passeggiata te la immaginavi un pò diversa, ti aspettavi una tranquilla passeggiata in una vallata e invece ti ritrovi in mezzo a una tempestona che proprio non ti aspettavi. I Piemontesi quest'anno hanno già giocato contro una Milanese in campionato e l'hanno pure battuta, quindi insomma diciamo che forse è meglio che la passeggiata rilassante la si rimandi di qualche giorno. Poi come diceva Alberto Einstein, tutto è relativo, e quindi incontrare il Novara per il Milan di oggi può anche essere un ostacolo difficile da valicare, e quindi prepariamoci perchè già in Coppa Italia ci hanno fatto vedere che a rompere i coglioni son capaci eccome. Mi soffermerei su qualche elemento in particolare. Prima di tutto i nuovi. Mascara, che qualcuno ha accolto con scetticismo. Scusa c'è lo scandalo delle partite truccate e tu mi compri Mascara? non è che niente niente hai qualcosa da nascondere? e invece il buon Peppino Mascara dopo un anno all'ombra dei tre tenori Napoletani vuole tornare a essere quel giocatore che avevamo ammirato a Catania. Ecco Peppino, hai tutto il tempo per farti ammirare, porta pazienza. Poi c'è Caracciolo, altro nuovo, altro attaccante, giocatore che spesso in passato è stato in orbita Milan. Uno che si fa i fatti suoi però ogni tanto si ricorda di essere uno che di mestiere deve fare goal, speriamo di essere capitati nel tanto e non nell'ogni. Altri giocatori interessanti ci sono. Rigoni, che però avendo segnato già due goal all'Inter il "bonus milanesi" lo ha esaurito si spera. Jeda, guizzante attaccante relegato un pò ai marigini della squadra, oddio c'è da capirlo, passare dalla Sardegna alla pianura Piemontese non penso sia così facile, speriamo ancora non ci abbia fatto l'abitudine. Dalla cintura in giù la squadra Piemontese proprio tanta paura non fa, però insomma non sai mai quello che può succedere. L'allenatore del Novara è Attilio Tesser, che con questa squadra ha compiuto più di un miracolo sportivo. Il Novara è una bella realtà, una società pulita che sta facendo bene il suo ruolo, in un calcio ridotto come il nostro non è poco avere conti in regola e un'organizzazione societaria precisa. Amici di Novara, avete visto quanti complimenti? fate i bravi suvvia!! tanto mica sono queste le partite che dovete vincere no?
Una menzione lo merita anche il terreno di gioca del "Silvio Piola" di Novara, terreno in erba sintetica, e anche questo rende onore alla società Piemontese. Insomma Novara-Milan poteva sembrare una passeggiata di salute, così non sarà. Certo non sarà nemmeno l'arrampicata dell'Everest sia chiaro, anche perchè in emergenza come siamo, non riusciremmo nemmeno a scalare la montagnetta di San Siro, però abbiamo il dovere di riprenderci dopo aver perso un derby, e si può dire con tutto il rispetto dovuto che Novara può essere il giusto trampolino di lancio per ripartire, sperando che nessuno si faccia male scendendo dal Pullman, che in questo periodo non si sa mai. Insomma domani al "Piola" serve un altro Milan, un Milan più cattivo, sperando che anche i nostri avversari ci diano una mano, del resto, io i complimenti ve li ho fatti, voi pensate a salvarvi, ma con calma però, che tanto fretta non ne abbiamo.

lunedì 16 gennaio 2012

L'insostenibile leggerezza del perdere: Milan-Inter 0-1


Diciamoci la verità dai, ci eravamo abituati troppo bene. Quando vinci 3 derby di fila, quello che perdi fa ancora più male, non tanto perchè significhi qualcosa in particolare, ma perchè perdere il Derby è sempre un problema, perderlo come lo si è perso ieri lo è ancora di più.
Già la formazione iniziale lasciava spazio a molti dubbi, Emanuelson trequartista, un centrocampo totalmente privo di qualità e la coraggiosa quanto infelice scelta di schierare Pato al posto di Robinho. Diciamo che vedendo l'11 iniziale Si potevano pensare due cose: Se Allegri vince è un genio, se perde è un pirla. Diciamo che la verità sta nel mezzo, il Milan ha fatto una pessima partita aldilà delle scelte infelici del tecnico Livornese che comunque ci ha messo del suo. Che la partita presentasse segnali sinistri lo si era intuito subito, l'Inter va in goal con Thiago Motta su una punizione calciata da Maicon, l'arbitro annulla ma il replay evidenzia come fossero altri due giocatori nerazzurri ad essere in Off-Side e non l'Italo-Brasiliano. Poi cominciamo con una litanìa di passaggi insopportabile, sembriamo il Barcellona, quando vince 5-0 però, che per non infierire sui malcapitati avversari di turno,  infierisce sui testicoli degli spettatori con il "tiki-taka", noi stiamo pareggiando 0-0 un derby, e l'umore comincia a incupirsi. Aggiungiamoci poi un Alvarez che si divora il goal dello 0-1 calciando su Abbiati, e un eroico Van Bommel che alla fine del tempo tira fuori dalla faretra una freccia che sembra essere destinata al centro pieno ma si stampa sulla traversa e i segnali sinistri cominciano a diventare diversi, e infatti puntuale come il canone Rai, come un aumento delle tasse, come una barzelletta di Berlusconi durante un G8, nel secondo tempo arriva il goal dell'Inter. Abate quando vede Milito si dimentica di essere un calciatore e con un liscio clamoroso spalanca all'Argentino la porta: è 0-1. Adesso altro che segnali sinistri, si capisce proprio che non c'è niente da fare, ci si prova ma in maniera confusa e disordinatissima. Allegri attende le calende greche per effettuare i cambi e Robinho sbaglia il canonico Goal davanti al portiere, poi ci prova Seedorf con un terra-aria che J. Cesar devìa, nel frattempo i nerazzurri si difendono bene e pregustano il successo stracittadino che mancava dal 2010, successo che arriva. Abbiamo perso il derby 0-1, ma la cosa che fa più rabbia è vedere la la disarmante impotenza con la quale abbiamo giocato per tutta la partita, al cospetto di una squadra operaia che ha giocato una partita altrettanto inadeguata all'occasione, però l'ha vinta, e chi vince alla fine ha ragione, c'è poco da fare. Rimaniamo un pò storditi, è la terza sconfitta stagionale, e a proposito di segnali sinistri le 3 sconfitte sono arrivate nell'ordine contro Napoli, Juventus e Inter, proprio le 3 partite che non devi perdere. Certo non tutto è perduto, anzi, potremmo essere campioni D'Inverno se vincessimo a Novara e la Juve non andasse oltre il pari e Bergamo, ma il problema è che quest'anno tendiamo ad essere un pò troppo leggeri negli scontri diretti, e questo ovviamente non va assolutamente bene anche in chiave Arsenal, che dopo ieri sera fa un pò più paura. Sull'Inter poco da dire, partita vecchio stampo, grande copertura e capacità di sfruttare l'errore altrui, e una buona dose di fortuna che in questi casi comunque serve.
Menzione di disonore invece la meritano i subumani che hanno affisso striscioni di scherno nei confronti di Gattuso e Cassano per le loro condizioni fisiche, ignoranza che supera qualsiasi livello di immaginazione possibile, intendiamoci, non si parla di tifosi dell'Inter, si parla di idioti, che ci sono anche tra i Milanisti, gli Juventini, i Laziali, i Romanisti e via discorrendo. Fatto sta che si è perso, e si è perso pure male, adesso dimenticare in fretta, rimboccare le maniche e andare avanti, con un pò di cattiveria in più e un pò di leggerezza in meno. Come recitava un vecchio adagio: Fuori i coglioni...no aspetta Urby stai buono, tu non c'entri niente.

Stush

sabato 14 gennaio 2012

L'avversario: L'Internazionale Football Club Milano




No, non ci sto, non cominciamo con la storiella che "il derby vale 3 punti ed è una partita come tutte le altre". IL DERBY NON E' UNA PARTITA COME TUTTE LE ALTRE, non lo è mai stata e mai lo sarà. Fatta questa doverosissima premessa esordirei dicendo che, bando alle scaramanzie, raramente ricordo una mia tranquillità serafica prima di un derby come quella che sto vivendo in queste ore di avvicinamento. Il Milan a mio giudizio è più forte dell'Inter, me ne frego della liturgia del rispetto dell'avversario, del timore di una partita così importante, siamo più forti e mi aspetto di vincere, stop. In ogni caso l'Inter seppur lontanissima parente della squadra che sminuzzava le avversarie fino a qualche anno fa, è sempre una squadra da tenere d'occhio, con degli ottimi elementi anche se magari un tantino usurati. La squadra di Ranieri è reduce da 5 vittorie consecutive e quindi arriva all'appuntamento della stracittadina carica a mille anche perchè questa partita rappresenta l'ultimissima spiaggia per un'eventuale corsa nei giochi Tricolori. Dell'Inter forse più che il tasso tecnico temo proprio l'energia nervosa, che spesso può fare la differenza, ma dubito che i nostri ragazzi scendano in campo rilassati e tranquilli. In ogni caso la squadra di Ranieri ha degli elementi su cui è bene spendere due parole: il primo è Julio Cesar, portiere grandioso che negli ultimi anni ha sconfessato chi ha sempre sostenuto che un Brasiliano non sarebbe mai potuto diventare un grande portiere. Julio Cesar ha la fama del pararigori, e già li vedo i sorrisi maligni di chi pensa "l'ideale per giocare contro il Milan in questo periodo" ma come diceva il poeta "non mi curo di loro ma guardo e passo". Un altro uomo da tenere sotto controllo è Maicon, uno che se è in giornata ti fa impazzire, uno che quanto a sanità mentale farebbe impallidire il personaggio di Jack Nicholson in "Shining", uno che prima delle partite parla coi muri, insomma un tipo un pò strano, ma che a calcio ci sa giocare. Non dimentichiamoci di Cambiasso uomo che nonostante l'improbabile pettinatura con la quale si era presentato è ruscito a farsi rimpiangere dal Real Madrid, di Zanetti capitano storico e motorino che merita solo applausi e rispetto anche dai Non interisti, di Snejder che sembra un pò alieno alla squadra quest'anno, ma se gli partono i cinque minuti son dolori, Poi occhio comunque a Pazzini e Milito, simili ma pur sempre abili in quella giungla che è l'area di rigore. E poi occhio anche a Mister Ranieri, uno che arriva che la nave sta affondando ma che quasi sempre riesce a farla poi attraccare. Insomma capirete che non stiamo parlando di una squadra che si può prendere sottogamba, ma noi? noi siamo il Milan, siamo questo Milan, e ciò ci deve bastare per far si che questi nomi non ci spaventino, ma ci carichino per dare il doppio di quello che daremmo in una partita normale. In settimana s'è fatto un gran parlare, via Pato, dentro Tevez, No Tevez, si Pato, insomma un bel "rebelot" per dirla alla Milanese, però siamo ancora gli stessi, quindi "daje" per dirla alla Romana. I precedenti sono favorevoli, gli ultimi 3 derby li abbiamo vinti, ma se già i precedenti non contano nulla di nulla di solito, figuriamoci in una partita così. L'anno scorso è stato un trionfo, vincere 3-0 ipotecando lo scudetto e vedendo la faccia di Leonardo, pardon L3onardo, è stata un'emozione unica, ma si spera non irripetibile. E allora da settimana prossima torneremo a parlare di classifiche, di medie inglesi e di beghe varie, questa settimana mettiamo tutto in freezer, questa settimana c'è il Derby.

E il Derby non è una partita come tutte le altre.

Stush

domenica 8 gennaio 2012

Gigante pensaci Tu: Atalanta-Milan 0-2


0-2, come il prefisso di Milano.

La partita di oggi di Bergamo non verrà ricordata come una delle migliori prestazioni del Milan di Allegri, ma dimostra ancora una volta la solidità di una squadra che nonostante diversi assenti ha ottenuto 32 degli ultimi 36 punti disponibili. Il Milan c'è, gioca un calcio essenziale, minimale quasi nel primo tempo, ma colpisce. Pato è bravissimo a conquistarsi il calcio di rigore che Ibra il cecchino tramuta nel goal dello 0-1. Il primo tempo sarebbe un'ottimo rimedio contro l'insonnia, ma a noi non solo basta, ma avanza pure essere in vantaggio all'intervallo. Ti aspetti la reazione d'orgoglio dell'Atalanta che in effetti arriva, c'è un palo di Denis da un paio di centimetri dalla linea bianca di porta, ci sono una serie infinita di corner in favore dell'Atalanta, ma nulla, si rimane sullo 0-1. Finchè l'11 decide che è tempo di chiudere i conti,  prima con un triangolo da urlo con Robinho dove lo Svedese calcia facendo compiere un miracolo a Manfredini, e poi poco più tardi con un controllo di petto a seguire manda fuori giri il suo marcatore, mette al centro offrendo a Boateng un pallone con scritto "spingimi" ed è 0-2. Il finale è una passerella accompagnata dagli olè del pubblico. Vinciamo pure questa. Non abbiamo brillato è vero, ma le insidie che nascondeva questa partita erano molteplici, e noi tutto sommato ce la siamo cavata a buon mercato. Certo qualcosa si è rischiato, ma non in maniera eccessiva. Oltre a Ibrahimovic che si becca la sua solita litanìa di complimenti, da segnalare il monumentale Thiago Silva, e la buona prova di Mexes. In generale comunque è stato un pomeriggio abbastanza tranquillo, Bergamo torna a sorriderci, e noi continuiamo la nostra corsa verso la gloria a braccetto con la Juventus che ha vinto a Lecce. Bene così, c'è chi sta già rispolverando pallottolieri e calcolatrici, abbiamo la possibilità adesso di chiudere i conti nel vero senso della parola. Bergamo stavolta ci è amica, primi nerazzurri battuti, adesso pensiamo alla prossima, sapendo che magari sarà un pò più complicato, ma il colore della maglia è sempre quello.

sabato 7 gennaio 2012

L'avversario: L'Atalanta Bergamasca Calcio



Eccoci qua,

Questa diventerà una piacevole consuetudine; il giorno prima della partita del Milan analizzeremo con una breve scheda le caratteristiche dell'avversario di giornata. Apre questa serie l'Atalanta, "i nerazzurri simpatici". L'Atalanta è squadra che in casa nei confronti degli avversari ha la stessa tolleranza di un leghista sbarcato a Tirana, ecco perchè il match dell'Atleti Azzurri d'Italia rischia di essere molto pericoloso per il Milan. I Bergamaschi hanno infatti collezionato finora 20 punti partendo da una penalizzazione di 8, in casa su 8 partite disputate ne hanno vinte 4 e pareggiate altrettante. Insomma l'impegno di Bergamo per la truppa Allegri rischia di diventare un pericolo, anche perchè tornando satolli da spiagge bianche e lussi di Dubaiana memoria ci si dovrà imbattere nel gelo di Bergamo, dove il maggior lusso può essere un bicchiere di rosso servito con la polenta. Ovviamente occhi puntati su Denis, Re Mida Atalantino che quest'anno sta segnando goal a raffica, oltre a lui occhio anche a Marilungo e Moralez, altri giocatori in grado di disturbare e non poco le difese avversarie. Non dimentichiamoci poi dell'esperienza dei vari Brighi e Cigarini, e una menzione se la merita anche il portiere Consigli. Nel reparto arretrato non spiccano grandissimi giocatori, ma tutti sono stati in grado soprattutto tra le mura amiche di fornire delle ottime prestazioni. Insomma questa partita bisogna davvero sudarsela. Gli ultimi precedenti a Bergamo non sono proprio dei più incoraggianti. Nelle ultime 4 trasferte Bergamasche abbiamo raccolto 1 soffertissima vittoria, 2 sconfitte e 1 pareggio. Bergamo è uno di quei campi che "non sono amici" sia dal punto di vista ambientale, non corre proprio buon sangue tra le due tifoserie, sia dal punto di vista proprio della difficoltà della partita. Insomma prepariamoci perchè qui non si scherza, si fa sul serio, le serate negli alberghi a 5 stelle sono finite, adesso sotto con la polenta, perchè i "nerazzurri simpatici" anche senza il loro ormai ex capitano "la pelle la vendono carissima, solo la pelle però", Perdonami Cristiano Doni, ma era troppo invitante questa.