mercoledì 1 febbraio 2012

E sempre Allegri bisogna stare: Lazio-Milan 2-0

  


Eliminiamo dal vocabolario di questa stagione la voce "scontri diretti", chiamiamoli in un altro modo, ma basta usare quel termine, porta male, o comunque porta a fare delle prestazioni che fanno senso quasi come un film splatter.
Lazio-Milan è il nulla, è il deserto, è la rappresentazione del vuoto cosmico. Una partita giocata talmente male che è anche difficile trovare un modo sereno e corretto per commentarla.
Andiamo con ordine: iniziamo dicendo che il centrocampo è in piena emergenza e si vede subito, la Lazio copre bene gli spazi e se escludiamo un colpo di testa di Nocerino a inizio match, il Milan non crea nulla di nulla; I biancocelesti non fanno meglio, il primo tempo è uno spot di come non deve essere una partita di calcio.
Il secondo tempo si apre con un episodio sfavorevole: Dias prende platealmente il pallone con la mano, l'arbitro concede il rigore ma su segnalazione del guardalinee rettifica la sua decisione. Guardalinee che poi a fine gara viene accompagnato all'imbocco degli spogliatoi dal suo cane guida.
Detto questo il secondo tempo è un inesorabile proseguo del nulla visto nella prima frazione, la lentezza della manovra farebbe invidia a un mezzo dell'Atm in coda (o anche non in coda). Si continua con un tiki-taka in salsa catalana che però sortisce solo effettivi lassativi nei confronti di chi guarda speranzoso la partita. Ma si sa, chi di speranza vive, disperato muore. Ed ecco allora che verso la mezz'ora la Lazio con Hernanes trova il goal dell'1-0. This is the end my friend, the end. Cadiamo nel baratro del palla lunga e padalare e non riusciamo a fare altro che non sia incassare la seconda rete della Lazio segnata da Tommaso Rocchi che corona così una splendida partita. Fine, titoli di coda, i fatti e i personaggi citati in questo film sono assolutamente reali, 2-0 e tutti a casa, sfottuti anche dal "che ce se siete venuti a fà?" dei Laziali.
Torniamo nell'innevata Milano consapevoli di aver fornito l'assist alla Juve per l'allungo, di aver cominciato nel peggiore dei modi il filotto di Febbraio e soprattutto di aver perso il quarto scontro diretto di questa stagione. Purtroppo è difficile vincere un campionato se non batti nemmeno una delle prime cinque in classifica, e i freddi numeri dicono questo: il Milan quest'anno non sa vincere con le grandi, e così i campionati non si vincono. Muntari fai in fretta a tornare, sta casa aspietta a te.

Stush

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