sabato 14 gennaio 2012

L'avversario: L'Internazionale Football Club Milano




No, non ci sto, non cominciamo con la storiella che "il derby vale 3 punti ed è una partita come tutte le altre". IL DERBY NON E' UNA PARTITA COME TUTTE LE ALTRE, non lo è mai stata e mai lo sarà. Fatta questa doverosissima premessa esordirei dicendo che, bando alle scaramanzie, raramente ricordo una mia tranquillità serafica prima di un derby come quella che sto vivendo in queste ore di avvicinamento. Il Milan a mio giudizio è più forte dell'Inter, me ne frego della liturgia del rispetto dell'avversario, del timore di una partita così importante, siamo più forti e mi aspetto di vincere, stop. In ogni caso l'Inter seppur lontanissima parente della squadra che sminuzzava le avversarie fino a qualche anno fa, è sempre una squadra da tenere d'occhio, con degli ottimi elementi anche se magari un tantino usurati. La squadra di Ranieri è reduce da 5 vittorie consecutive e quindi arriva all'appuntamento della stracittadina carica a mille anche perchè questa partita rappresenta l'ultimissima spiaggia per un'eventuale corsa nei giochi Tricolori. Dell'Inter forse più che il tasso tecnico temo proprio l'energia nervosa, che spesso può fare la differenza, ma dubito che i nostri ragazzi scendano in campo rilassati e tranquilli. In ogni caso la squadra di Ranieri ha degli elementi su cui è bene spendere due parole: il primo è Julio Cesar, portiere grandioso che negli ultimi anni ha sconfessato chi ha sempre sostenuto che un Brasiliano non sarebbe mai potuto diventare un grande portiere. Julio Cesar ha la fama del pararigori, e già li vedo i sorrisi maligni di chi pensa "l'ideale per giocare contro il Milan in questo periodo" ma come diceva il poeta "non mi curo di loro ma guardo e passo". Un altro uomo da tenere sotto controllo è Maicon, uno che se è in giornata ti fa impazzire, uno che quanto a sanità mentale farebbe impallidire il personaggio di Jack Nicholson in "Shining", uno che prima delle partite parla coi muri, insomma un tipo un pò strano, ma che a calcio ci sa giocare. Non dimentichiamoci di Cambiasso uomo che nonostante l'improbabile pettinatura con la quale si era presentato è ruscito a farsi rimpiangere dal Real Madrid, di Zanetti capitano storico e motorino che merita solo applausi e rispetto anche dai Non interisti, di Snejder che sembra un pò alieno alla squadra quest'anno, ma se gli partono i cinque minuti son dolori, Poi occhio comunque a Pazzini e Milito, simili ma pur sempre abili in quella giungla che è l'area di rigore. E poi occhio anche a Mister Ranieri, uno che arriva che la nave sta affondando ma che quasi sempre riesce a farla poi attraccare. Insomma capirete che non stiamo parlando di una squadra che si può prendere sottogamba, ma noi? noi siamo il Milan, siamo questo Milan, e ciò ci deve bastare per far si che questi nomi non ci spaventino, ma ci carichino per dare il doppio di quello che daremmo in una partita normale. In settimana s'è fatto un gran parlare, via Pato, dentro Tevez, No Tevez, si Pato, insomma un bel "rebelot" per dirla alla Milanese, però siamo ancora gli stessi, quindi "daje" per dirla alla Romana. I precedenti sono favorevoli, gli ultimi 3 derby li abbiamo vinti, ma se già i precedenti non contano nulla di nulla di solito, figuriamoci in una partita così. L'anno scorso è stato un trionfo, vincere 3-0 ipotecando lo scudetto e vedendo la faccia di Leonardo, pardon L3onardo, è stata un'emozione unica, ma si spera non irripetibile. E allora da settimana prossima torneremo a parlare di classifiche, di medie inglesi e di beghe varie, questa settimana mettiamo tutto in freezer, questa settimana c'è il Derby.

E il Derby non è una partita come tutte le altre.

Stush

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