domenica 8 aprile 2012

Benvenuti all'inferno: Milan-Fiorentina 1-2


Non so come iniziare, il che è gravissimo perchè se non sai come iniziare non sai nemmeno come andare avanti. 
Siamo dietro, questo è il verdetto insindacabile della giornata prepasquale. Il Milan compie uno scivolone clamoroso e la Fiorentina ottiene la seconda vittoria stagionale in trasferta: la prima era arrivata sul sintetico di Novara.
Siamo appena usciti dalla Champions, il morale non è al massimo, lo si percepisce nell'aria, e lo si percepisce soprattutto da uno stadio che sembra in catalessi, curva a parte c'è un silenzio quasi irreale a San Siro, un silenzio quasi premonitore.
Come succede sempre scelte obbligate per Mister Allegri: A centrocampo schieriamo il trio tutto muscoli Ambrosini-Muntari-Nocerino, in difesa si rivede Zambrotta sulla sinistra con Bonera-Mexes centrali e Abate a destra. Davanti non c'è Boateng, spazio quindi a Emanuelson dietro a Ibra-Maxi Lopez.
Il match fin dalle prime battute è una pessima rappresentazione del gioco più bello del mondo: squadre senza idee, palloni buttati via, lotte greco-romane a metà campo per il possesso della sfera.
Poi arriva un episodio che se non fosse andata come è andata avrebbe fatto discutere moltissimo: Maxi Lopez e Nastasic si strattonano vicendevolmente, a cadere è il Milanista e l'arbitro Celi concede il calcio di rigore: Ibrahimovic trasforma e fa 1-0. Si capisce però che la giornata non è delle più tranquille, giochiamo veramente male e sembriamo lontanissimi parenti di quelli che al 45' avevano già chiuso le partite in casa.
La ripresa infatti si apre con una immagine eloquente: 7 giocatori del Milan in linea si fanno infilare da un passaggio di De Silvestri che libera Jovetic, il Montenegrino si presenta solo davanti ad Abbiati e lo batte, 1-1.
Adesso arriva il momento in cui sai che devi dare di più se vuoi ancora essere davanti in classifica, se vuoi ancora difendere tutto ciò che hai costruito in un anno, invece ti ritrovi a sbattere contro un muro viola, senza creare presupposti di pericolo, senza arrivare nemmeno troppo vicino all'obbiettivo.
Non c'è il tempo per fermare il tempo boia, così si va avanti a cercare invano di scardinare la difesa della Fiorentina che non solo resiste, ma addirittura nel finale rende sportivamente tragico il nostro pomeriggio: al 43' infatti un colpo di testa a liberare di Mexes sbatte contro Amauri, il pallone giunge a Jovetic che lo riconsegna al brasiliano che realizza il suo primo centro in maglia viola, un viola con riflessi bianconeri, 1-2.
Siamo sotto in casa, stiamo buttando via tutto, ce ne stiamo accorgendo, nel finale proviamo il disperato assalto alla porta viola ma è tutto tremendamente inutile.
C'è solo la gioia di rivedere Cassano in campo a 5 mesi dal suo terribile incidente di percorso, questo lenisce parzialmente la delusione, che c'è, ed è fortissima.
La partita finisce così, abbiamo perso 1-2 in casa, la vittoria della Juve a Palermo fa il resto, siamo secondi a -1 dal club bianconero. In 7 giorni abbiamo dilapidato 4 punti di vantaggio, senza dimenticare l'uscita dalla Champions, una settimana terribile.
Adesso è inutile e nocivo fare i disfattisti o i rivoluzionari della prima ora: siamo dietro, ora non dipende più da noi ma da chi sta davanti, però comunque noi le nostre 7 partite le dobbiamo vincere, i conti li faremo alla fine.
Vero è che c'è una delusione palpabile, i sogni stanno diventando incubi, l'ipotesi di una stagione senza titoli adesso è possibile mentre fino a 15 giorni fa faceva ridere, adesso c'è solo da mettercela tutta per vincere le partite che mancano da qui alla fine, sperando anche che chi sta davanti abbia un pò di vertigini e si lasci sfuggire qualcosa. 
E' difficile e lo spirito non è dei migliori, ma abbiamo l'obbligo di provarci e poi di tirare le somme, perchè "QUANDO PENSI CHE SIA FINITA, E' PROPRIO ALLORA CHE COMINCIA LA SALITA".
Proviamoci ragazzi, una parte di cuore piange e l'altra ci spera, proviamoci fino alla fine. 

Stush

Nessun commento:

Posta un commento